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lunedì 3 settembre 2012

Volto Santo e Santa Maria Arabona a Manoppello


Manoppello è un comune italiano di 6.952 abitanti in provincia di Pescara in Abruzzo. Fa parte della Comunità montana della Maiella e del MorroneL'origine del nome del paese deriva dal "manoppio", cioè la quantità di grano che può essere contenuta tra le braccia: si deve dall'unione delle parole latine "manus" e "plere" cioè "mano piena".  Il comune è diviso in 4 nuclei distinti: Manoppello, Manoppello Scalo, Santa Maria Arabona, Ripacorbaria. Manoppello è conosciuta soprattutto per il Volto Santo e l'Abbazia di Santa Maria Arabona


Ci si arriva dopo circa 20 km di strada, passando per Turrivalignani, paesini sopra uno scorcio roccioso, con una strada a tornanti per salire ed una  bella piazza da cui ammirare il paesaggio all'arrivo.


Il laghetto che si vede in fondo...



San Valentino che ho fotografato con uno zoom da sopra Turrivalignani

Santuario del Volto Santo
Il Volto Santo è un'immagine di tema religioso conservata a Manoppello (PE). Si tratta di un velo  che ritrae l'immagine di un volto, un viso maschile con i capelli lunghi e la barba, ritenuto essere quello di Cristo. L'immagine ritratta, secondo una tradizione, è un'immagine che sarebbe "non disegnata da mano umana", ed ha una caratteristica unica al mondo, l'immagine è visibile identicamente da ambedue le parti.








Il 1º settembre 2006, papa Benedetto XVI si è recato in visita privata a Manoppello, accolto dal vescovo di Chieti-Vasto Bruno Forte e dai vescovi della Regione ecclesiastica Abruzzo-Molise, dai sacerdoti della diocesi teatina e da 7000 fedeli; ha fatto visita al santuario per venerare l'immagine, senza peraltro pronunciarsi sul fatto che il Volto possa essere o meno un'immagine acheropita e che possa essere identificato con la Veronica (la donna che, secondo la Tradizione cattolica, asciugò il volto di Cristo sulla via del Calvario). Dopo tale visita papa Benedetto XVI ha elevato il santuario a Basilica minore.
Dopo la visita al Santuario vi consiglio una sosta al ristorante "lu Gattone" osteria tipica abruzzese





 Abbazia di Santa Maria Arabona

 E' un'Abbazia risalente alla fine XII secolo.Su un'area, in cima ad una collina, da dove si domina parte della vallata del Pescara, dedicata ai tempi dei Romani al culto della Bona Dea (e forse da questo deriva il termine "Arabona"), sul quale esisteva un tempio pagano, andato distrutto, che ha fornito una parte dei materiali con cui è stata realizzata l'abbazia che i Cistercensi cominciarono nel 1197, dedicando la chiesa abbaziale in costruzione, alla Vergine Maria.




L'edificazione fu iniziata dalla parte absidale e dal transetto, poiché la navata centrale risulta essere anteriore di almeno mezzo secolo alla sua prosecuzione verso la facciata. 













domenica 2 settembre 2012

Torre de' Passeri - Santa Maria della Croce e delle Grazie

Una giornata nelle colline e nei paesi vicini può farci scoprire la bellezza degli affreschi di alcune chiese "disperse" nell'entroterra della provincia pescarese. Sebbene Torre de' Passeri sia a 7 km dal paese, arrivare fino ad Alanno, passando per Pietranico, ci porta ad una distanza di circa 20 km.




Torre de' Passeri
Din sulla vetta della torre antica, passero solitario, cantando vai finchè non muove il giorno, ed erra l'armonia per questa valle.... queste sono le parole che mi vengono in mente pensando al nome del paese, parole della poesia il passero solitario di Leopardi. Non è però a Leopardi che si deve la "popolarità del luogo, bensì al castello dei Gizzi, che ospita la Casa di Dante in Abruzzo.


Da ammirare, dopo una passeggiata in discesa la chiesa Parrocchiale con la piazza antistante ed il vicino ponticello stretto, da imboccare per arrivare a Pietranico


Pietranico
Affezionato al paese per la ricchezza di asparagi selvatici, da cogliere nei boschi e nelle strade rupestri antistanti. 

A poca distanza dal centro abitato, a ridosso di una scarpata che lo rende poco visibile dalla strada, si trova uno dei tesori del barocco abruzzese: l’Oratorio di Santa Maria della Croce. La sua costruzione in questa zona isolata, probabilmente ultimata nel 1618, è legata al miracolo della Madonna che qui apparve ad un contadino. La chiesa esternamente ha un aspetto austero, con una severa facciata di pietra liscia. Davanti la chiesa ci sono dei cipressi ed una strada in discesa... anche qui gli asparagi crescono floridi!

Quel che rende straordinario l’Oratorio è la vistosa decorazione a stucchi e i dipinti delle pareti, realizzati tutti nel corso del Seicento. Di particolare importanza è la cappella dedicata alla Madonna della Croce, nella quale si racconta, attraverso una vera e propria storia, la vita della Madonna. 





Alanno

 L'oratorio di Santa Maria delle Grazie si trova a circa due chilometri da quello della Madonna della Croce di Pietranico e a questo si associa sia per le origini sia per lo stile della decorazione dell'interno. Esso nasce intorno al 1498, oltre un secolo prima di quello di Alanno, sul luogo di un'apparizione della Madonna, con funzione di "cona", piccola chiesa rurale sita lungo il tratturo.  L'esterno si presenta molto semplice in contrasto con la ricchezza dell'interno che rappresenta, insieme all'oratorio di Santa Maria della Croce di Pietranico, un caso particolare di barocco abruzzese. Tutto l'interno rappresenta un trionfo del barocco che si manifesta in affreschi, statue e stucchi. Le pareti e le volte dell' abside sono interamente affrescate con scene della vita della Madonna, tra cui l'Annunciazione e il Matrimonio della Vergine, opere attribuite alla scuola di Andrea De Litio e datate 1522. Affreschi ricoprono anche le volte della navata e quelle delle cappelle laterali.
L'altare maggiore fu realizzato nel 1642. E' composto di due coppie di colonne a stucco con capitelli compositi, sormontate da un fastigio lavorato a motivi vegetali con al centro il volto di un cherubino; in alto è un timpano curvilineo spezzato su cui poggiano statue di Santi e cherubini. Al centro è il gruppo scultoreo in stucco raffigurante una Madonna in trono con Bambino. 








Alcune foto tratte dai siti: 
http://www.inabruzzo.it
www.viaggioinabruzzo.it
www.abruzzovacanze.net




Cesacastina e la Valle delle Cento Cascate sul monte Gorzano e chiesa di S. Maria di Ronzano

A 130 km circa, nel Parco del Gran sasso e monti della Laga, si trova Cesacastina (TE), a 1140 metri di quota.
Si raggiunge da Aprati, dalla statale 80 del Gran Sasso, in circa 9 km di strada panoramica. Al di sopra del paese si segue una sterrata che attraversa i pascoli delle macchie Piane e passa vicino un campo di calcio. Qui la strada è panoramica e si deve far attenzione con la macchina a non avvicinarsi troppo sui bordi! Si raggiunge un bivio e si svolta a sinistra in discesa, raggiungendo un ponte ed una captazione dell Enel a quota 1320 metri.


Dal piccolo rifugio dell'Enel si inizia la passeggiata. Da qui alla sorgente Mercurio (1760 m) occorrono circa 3 ore, tra andata e ritorno. Suddivido il sentiero in due tratte, quella ripida vicino alle cascate e quella più pianeggiante tra bellissimi pascoli a pochi metri dal torrente.




 Il primo tratto è inizialmente indicato da qualche segno rosso. Raggiunto un tracciato più ampio lo si segue verso destra nel bosco, raggiungendo il torrente a un guado impraticabile quando l'acqua è abbondante. Si torna indietro e si riprende a salire per tracce di sentiero con percorso parallelo al torrente, sul quale ci si affaccia con brevi deviazioni. Massi di arenaria, cascate, ruscelli e faggi secolari offrono uno spettacolo suggestivo. Già solo questo tratto vale la trasferta e volendo si può tornare indietro.


Usciti dal bosco (secondo tratto) si prosegue per un valloncello erboso e poi per i prati accanto a lastroni di arenaria attraversati dal torrente. Questa parte alta del vallone è spettacolare con vista alle spalle della catena del Gran Sasso. Il percorso è allietato all'inizio dell'estate da fioriture spettacolari di orchidee selvatiche e fiori gialli. In alto, superato il Fosso dell'Acero su un ponte in cemento, si raggiunge la sorgente Mercurio, a 1759 metri, al centro di un bellissimo anfiteatro di pascoli dominato dalla vetta del Monte Gorzano, la più elevata dei Monti della Laga.








Se il tratto alto è difficilmente raggiungibile per il maltempo o per la stanchezza del percorso in salita consiglio nella via del ritorno una sosta alla chiesa di S. Maria di Ronzano. Scendendo verso teramo, dopo Montorio al Vomano si devia per la SP491 e si raggiunge Ronzano. La stessa visita può essere fatta al ritorno dagli altri itinerari per Isola del Gran Sasso e Castelli, dal Ceppo, dal lago di Campotosto.
La chiesa a 3 navate medievale, presenta interni adornati da affreschi tutti da ammirare. Maggiori info le trovate qui.