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venerdì 13 luglio 2012

Eremo S. Bartolomeo, San Valentino e Roccamorice

Gli splendidi complessi monastici di San Bartolomeo in Legio e di Santo Spirito a Majella, abbarbicati alle rocce e accessibili per un complesso di camminamenti, sono tra i momenti più alti di una visita a questa parte d'abruzzo.




San Valentino in Abruzzo Citeriore a 10 km dalla piazza del paese si raggiunge scendendo a valle della foce del fiume orta in località piano d'Orta e risalendo tramite la SS5 o venendo da Pescara seguendo le indicazioni a sinistra dopo il semaforo di Scafa..





La Città di San Valentino in A.C. si trova a 450 m. s.l.m. in un punto particolarmente panoramico dove è possibile scorgere tutta la valle del fiume Pescara in direzione dell'Adriatico.
Il Duomo Chiesa dei S.S. Valentino e Damiano è una chiesa di impianto settecentesco con doppia torre campanaria. Lundo il perimetro dell'originario nucleo si trova la Chiesetta di S.Antonio (XVII secolo) ha una facciata barocca corredata di campanile a vela, l'interno a pianta che ricorda una croce greca è ricco di capitelli ionici, rosette, stucchi e riqudri tipicamente barocchi sulle quali si trova una cupola molto bassa con una croce in stucco e delle stelline disegnate. La Chiesa di San Donato architettonicamente semplice presenta all'interno un'unica navata con abside semi-circolare ed altari laterali. La Chiesa di San Nicola del 1596 è un ex convento dei frati Agostiniani, la facciata intonacata ha una scalinata che porta al piano di calpestio ha all'interno una sola navata con cielo a botte con cappelle laterali classicheggianti con colonne corinzie. Fuori dalle mura esempi di chiese rurali, riconoscibili dalla semplicità architettonica che compone l'interno e l'esterno, sono le chiese della Madonna della Croce e di San Rocco entrambe poste lungo le vie antiche dei tratturi.
Il Palazzo Farnese, localizzato nella parte alta del paese, del quale è possibile vedere le numerose modifiche effettuate nel corso dei secoli e valutarne la veste di castello medievale, cinta fortificata, palazzo nobiliare nonché palazzo gentilizio/rurale. Di importante rilievo storico che ne accertano gli insediamenti protostorici sono le Grotte Terrazzo, Grotta Riparo e Grotta del Buco Maledetto mentre la presenza di abitanti nel periodo italico è il ritrovamento di una necropoli nella contrada S.Angelo. Il Museo dei Fossili e delle Ambre con la sala Paleontologica e quella delle Ambre.
Il 9, il 10 e l'11 settembre vengono festeggiati rispettivamente S. Emidio, San Nicola e San Valentino e Damiano con processioni nelle strade cittdine esibizione di bande e fuochi pirotecnici. - Il 17 gennaio si festeggia il Sant'Antonio con la particolare rappresentazione musicale delle tentazioni subite da parte del demonio e la vendita all'asta dei prodotti alimentari tipici come da descrizione di Antonio De Nino nel suo libro "Usi e costumi abruzzesi: descritti da Antonio De Nino" scritto nel 1881. - Molto suggestiva è la processione del Venerd'Santo con i ladroni incappucciati e a piedi scalzi che rievocano la morte di Gesù Cristo. (Anche questa manifestazione religiosa è raccontata nel libro di De Nino.


Roccamorice
Pittoresco borgo abruzzese in provincia di Pescara. Compreso nella Comunità Montana della Maiella e del Morrone, il paese è popolato da poco più di mille abitanti, come un villaggio a misura di bambola dove tutti si conoscono almeno di vista, e mettono in comune tradizioni e ospitalità per accogliere al meglio i visitatori, mostrando le bellezze di cui vanno orgogliosi.  



Eremo di San Bartolomeo in Legio
A 600 metri di quota, sorge nella parte più arida del vallone, sotto un soffitto naturale di roccia. Di origine pressoché sconosciuta, ma probabilmente fondato prima dell’anno Mille. Fu ricostruito nel duecentio per iniziativa di Frà Pietro Angeleri, il futuro papa Celestino V, che vi si stabilì tra il 1274e il 1276. Sia la sorgente che il ponte sono protagonisti di numerose leggende locali, e ancora oggi si conservano tracce di un antico culto delle acque e di un rito agricolo di origini lontane: tuttora i fedeli raccolgono le acque che percolano all’interno della chiesetta rupestre, e l’esposizione dei taralli rimanda al mondo dei contadini. Ad ornare l’interno ci sono gli ex voto lasciati dai devoti, e molti fedeli si recano qui dai vicini paesi in occasione della processione del 25 agosto. 
 Pellegrinaggio all'Eremo: la camminata verso l’eremo comincia presto al mattino, prima che il sole sorga dietro le colline, e il percorso è accarezzato dalla luce tenue e magica dell’alba. Giunti alla chiesetta, dopo una camminata non proprio agevole, è tradizione sostare insieme e abbeverarsi alla sorgente, ritenuta miracolosa. A questo punto si scende a valle tramite la Scala Santa, ricavata nella roccia, fino al torrente Capo la Vena che occupa il fondo verde della valle. Il rito vuole che si faccia colazione ai margini del fiume, prima di risalire all’eremo e riprendere la processione, reggendo a turno la statua di San Bartolomeo e cantando insieme mentre si ritorna a Roccamorice.



L'eremo si raggiunge seguendo la strada per la Majelletta per 3 km, poi la si lascia  scendendo a destra per un'altra strada asfaltata. Dopo pochi passi, accanto ad uno stazzo, inizia il sentiero che scende all'eremo. Durante la discesa si incontrano anche i capanni di pietra di Colle della Civita. Si piega a sinistra e ci si avvicina progressivamente al vallone. Dopo un tratto pianeggiante si accede all'eremo per una scalinata che traversa un foro nella roccia. La passeggiata dura all'incirca 1 ora ed è consigliabile farla di pomeriggio, dopo aver visitato i paesi descritti in precedenza, in quanto orientato ad ovest e quindi ben illuminato nelle ore calde pomeridiane, Da qui oltre lo stazzo si può arrivare all'Eremo di S. Spirito, ma ne consiglio una visita a parte.



















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